Ero alla Basilica di Maria Ausiliatrice per la Messa domenicale. La chiesa era gremita di fedeli, proprio come piace a me, ed è anche uno dei motivi per cui amo partecipare qui. La bellezza della basilica è straordinaria, in particolare il soffitto con i suoi splendidi dipinti che raffigurano il Paradiso, un dettaglio che lascia sempre senza fiato.
Ero felice di poter partecipare alla Messa, ma la mia gioia è svanita quando, durante il segno della pace, ho notato, a qualche panca di distanza, una signora anziana che, seduta accanto al marito, si è voltata per offrire il gesto di pace a una donna di circa 40 anni. Con mia sorpresa, la donna ha rifiutato categoricamente di stringerle la mano. L'anziana signora, con un'espressione di tristezza, si è girata di nuovo verso l'altare. Non riesco a togliermi dalla mente l'immagine del suo volto triste e affranto.
Alcuni potrebbero pensare che sia una questione legata al Covid, ma siamo nel 2024, e quella fase l'abbiamo superata. Non possiamo più usare il Covid come scusa per giustificare atteggiamenti che non riflettono l'amore di Dio verso il prossimo o verso Dio stesso. Questo episodio non ha nulla a che fare con la pandemia, ma molto con i nostri cuori, che sembrano essersi induriti.
La mia concentrazione durante la Messa è stata disturbata. Continuavo a chiedermi: le persone sanno davvero il significato del segno della pace?
Il segno della pace ha un profondo significato spirituale. Non è un semplice gesto di cortesia o un saluto, ma un atto di riconciliazione e di apertura verso gli altri, un invito a essere strumenti di pace e di comunione. È un momento in cui siamo chiamati a manifestare la nostra disponibilità ad accogliere la pace di Cristo, che supera ogni barriera di divisione, ogni rancore e ogni incomprensione. Rifiutare questo gesto significa perdere un'opportunità di riconoscere l'altro come fratello o sorella in Cristo, andando oltre ogni differenza personale.
Un sacerdote teologo l'ha spiegato così:
Questa esperienza mi ha portato a riflettere profondamente su come viviamo la nostra partecipazione alla Messa. Dobbiamo chiederci se la nostra presenza è solo fisica o se partecipiamo con tutto il cuore, aperti alla grazia di Dio. La Messa non è solo un rito che seguiamo per abitudine, ma un incontro vivo e reale con Cristo. Se i nostri gesti non riflettono l'amore e la misericordia di Dio, dobbiamo interrogarci su quanto stiamo realmente partecipando spiritualmente.
Dopo giorni di riflessione su questo episodio, sono giunta a una conclusione: il diavolo sta facendo di tutto per allontanarci da Dio e dagli altri. Ricordiamo sempre l'importanza di questo gesto, che ci invita a vivere concretamente la fraternità cristiana e a manifestare l'amore di Dio nella nostra quotidianità.
Zarish è una cosa che noto anch'io dove vivo. Purtroppo il Covid ha lasciato uno strascico inimmaginabile nelle persone, specie in coloro che hanno aderito pedissequamente alle pratiche propalate dai media 24h/24. Dove vivo la gente continua ad usare l'idrogel, e per il segno della pace sono pochissimi quelli che la danno, tutti alzano le mani o si limitano a un generico gesto pagano da remoto (tipo "namasté") con cui si sollevano la coscienza. Che cristiani (c minuscola) da quattro soldi che siamo ! Sorvolo sul fatto che il segno della pace è stato introdotto dal Concilio Vaticano II (prima non si usava, non so se hai mai assistito a una messa tradizionale preconciliare - dovresti farlo, in ogni caso),…